Marie-Célie Agnant, Il libro di Emma, Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2007.
Il libro di Emma narra l'incontro tra una pazza ricoverata in un manicomio criminale di Montreal, e la sua interprete Flore, chiamata a svolgere un ruolo insolito, dato che la paziente capisce e parla perfettamente il francese. Aiutando il medico a sondare l'universo di Emma, Flore verrà profondamente coinvolta nella sua vicenda recuperando le proprie radici di donna e di haitiana, e cambiando il proprio atteggiamento nei confronti dell’esistenza.
Sempre in bilico tra il delirio e la lucidità, Emma rievoca stralci della sua vita passata tra un’infanzia difficile ad Haiti, dove è stata rifiutata dalla madre, e il Canada, dove tenta senza successo di riscattarsi. La sua storia individuale però non è isolata, ma si iscrive nella storia delle donne della sua famiglia, donne che sono state schiave nelle piantagioni haitiane, ma anche in seguito vittime di ogni tipo di violenza e sopruso. Attraverso le narrazioni grandiose e terribili della pazza, le due donne si avvicineranno emotivamente fino quasi a identificarsi.
Storia di migrazioni nello spazio e nel tempo, Il Libro di Emma è un inno doloroso all’emancipazione femminile.
Sempre in bilico tra il delirio e la lucidità, Emma rievoca stralci della sua vita passata tra un’infanzia difficile ad Haiti, dove è stata rifiutata dalla madre, e il Canada, dove tenta senza successo di riscattarsi. La sua storia individuale però non è isolata, ma si iscrive nella storia delle donne della sua famiglia, donne che sono state schiave nelle piantagioni haitiane, ma anche in seguito vittime di ogni tipo di violenza e sopruso. Attraverso le narrazioni grandiose e terribili della pazza, le due donne si avvicineranno emotivamente fino quasi a identificarsi.
Storia di migrazioni nello spazio e nel tempo, Il Libro di Emma è un inno doloroso all’emancipazione femminile.
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