Patrick Chamoiseau, Il vecchio schiavo e il molosso, Nuoro, Il Maestrale, 2005. Edizione originale: Patrick Chamoiseau, L’Esclave vieil homme et le molosse, Paris, Gallimard, 1997.
Un uomo corre nei boschi della Martinica. Si tratta di uno schiavo taciturno, ormai privo di età, che ha passato la sua intera, anonima esistenza in una piantagione di canna da zucchero. Il Padrone lo farà inseguire da un feroce molosso, allevato per sbranare gli schiavi e reso ancor più sanguinario dal viaggio che ha compiuto, a sua volta, sulla nave negriera. Ma rendersi marron, ovvero sfuggire alla schiavitù, significa anche affrancarsi dai propri limiti. La corsa, il cui ritmo rende l’uomo sempre più consapevole, diviene un attraversamento del passato martinicano, ma anche una fuga verso il nostro presente, e porterà il protagonista ad affrontare la vita come un guerriero in senso assoluto, lontano dall’aggressività e dalla dominazione, ma attento a ciò che lo circonda e aperto alla relazione. Il testimone sarà preso dal tracciatore di parole, alter-ego dell’autore, che evoca per noi questa storia. Il testo è intercalato a passi del maestro di vita e di scrittura di Patrick Chamoiseau: Édouard Glissant.