Quando questa mattina sono salita in auto per andare al lavoro (fuori città) c'erano - 9,5 gradi.
Questo tempo freddissimo e l'inverno in generale mi riportano alla mente la mia poesia preferita, che pure ha ben poco a che vedere con il tempo atmosferico.
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
Montale
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