Cliccando qui, potrete leggere un articolo di Marina Boscaino pubblicato su Micromega, che ha il pregio di chiarire un testo unificato attualmente al vaglio di una commissione delegata dal Parlamento e volto a riformare profondamente le modalità di autogestione e autogoverno della scuola pubblica.
Come sottolinea l'articolo, è molto probabile che questo testo unificato diventi legge in quanto per diventarlo non dovrà essere sottoposto all'approvazione di Camera e Senato, ma semplicemente all'approvazione di questa commissione (composta anche da chi ha sostenuto il testo stesso). Il testo è una parziale ripresa del disegno di legge Aprea. Di fatto scomparirebbero Consiglio di Istituto e Collegio docenti, i docenti precari sarebbero esclusi da qualsiasi progetto e decisione riguardante la scuola perchè tutto sarebbe organizzato l'anno scolastico precedente all'attuazione, le infiltrazioni e le ingerenze dei privati, anche per quanto riguarda i contenuti non sarebbero ostacolate da nessun organo... Senza contare che anche le idee apparentemente utili che emergono da questo testo unificato datato 22 marzo, come l'istituzione di reti di scuole, si prestano ad essere interpretate come un modo per ridurre ulteriormente l'organico degli insegnanti obbligando chi è in servizio in una scuola a coprire eventuali spezzoni di orario in un'altra.
La cosa più grave è che, essendo stata valutata come una materia che non è di interesse generale, questa riforma sta passando in sordina, senza che studenti, genitori e personale della scuola ne siano informati. Eppure, anche queste questioni apparentemente tecniche sono fondamentali per il nostro paese. Infatti un'istruzione libera da ingerenze e interessi privati, una gestione democratica - che esprima in modo equilibrato i punti di vista delle diverse componenti del mondo della scuola- è fondamentale per garantire la formazione dell'Italia di domani.
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