“Naturale o cesareo?” È questa la domanda che si sentono
spesso rivolgere le puerpere. Esiste però un altro tipo di parto, di cui
nessuno parla. Si tratta del parto operativo, troppo spesso assimilato al parto
naturale perché è un parto vaginale durante il quale l’espulsione del bambino è resa più agevole da una serie di accorgimenti: ventosa, episiotomia, manovre, uso del forcipe. L’esistenza di queste tecniche ha certamente salvato
la vita di madri e figli in casi estremi. Ultimamente si ricorre ad esse
per evitare un eccessivo ricorso al taglio cesareo, che non è raccomandato
dall’OMS se non in casi di effettiva necessità. Il problema è che, in ogni caso,
il parto operativo è molto gravoso per la madre, e talvolta anche per il
bambino, perciò a mio avviso sarebbe opportuno quanto meno informare le donne
in gravidanza dell’esistenza di questo tipo di parto e possibilmente anche
supportarle adeguatamente nel post-parto. Infatti, a seconda di ciò che ha
subito, una donna che ha avuto un parto operativo può andare incontro a
incontinenza urinaria e fecale, insensibilità genitale, dolori durante i
rapporti, operazioni chirurgiche volte a ripristinare la funzione di
contenimento degli organi svolta dalla parete addominale (in caso di diastasi addominale), disturbo
post-traumatico da stress e molto altro. Il tutto con un bambino neonato da
curare.
Nonostante gli scandali recenti e le polemiche sulla
“violenza ostetrica” di cui tanto si è parlato negli ultimi anni, io non credo
che la maggior parte dei medici e delle ostetriche italiani siano incompetenti
o sadici. Al contrario. Sebbene esistano purtroppo casi di personale ospedaliero
che dovrebbe cambiare mestiere (ma quale professione non conta individui incompetenti?), in generale e per la mia esperienza diretta, ritengo
che se uno staff medico decide di effettuare un parto operativo, questo avviene per motivi medici seri e motivabili. Non mi permetto quindi di congetturare nel
merito. Ritengo solamente che sia diritto di ogni partoriente ricevere
informazioni adeguate rispetto a questo tipo di parto prima che avvenga, e un supporto medico e
psicologico dopo. Quindi, se siete incinte e nessuno vi ha fornito informazioni in merito al parto operativo, informatevi: si tratta di informazioni che probabilmente non vi serviranno e nessuno vi augura che vi servano. Tuttavia, meglio arrivare preparate ad ogni eventualità.