Dopo la pubblicazione del mio ultimo post sul coronavirus, mi è stato chiesto quali attività io proponga di preciso ai miei studenti nell'ambito della didattica a distanza. Lo scrivo qui volentieri, nell'ottica di una modesta condivisione di pratiche. Io insegno inglese alla secondaria di secondo grado, ma credo che alcune di queste pratiche si possano adattare facilmente ad altre materie o ad altri ordini di scuola.
Partendo dall'assunto che insegnare significa "tirare fuori" più che "mettere dentro" (per dirla con le parole del già citato Galiano) ho proposto ai ragazzi dei lavori in gruppi di quattro persone da portare avanti via mail, telefono, social media e qualsiasi altro mezzo che la loro fantasia potesse suggerire loro. Ciascun gruppo ha dovuto produrre una presentazione su un argomento dato ed inserire autonomamente le correzioni da me segnalate. In seguito ciascun membro di ciascun gruppo ha poi registrato un video nel quale esponeva in tutto o in parte la presentazione fatta.
Un lavoro simile è stato effettuato anche individualmente (da studenti più grandi). Tra gli argomenti assegnati, c'è stato anche l'impatto del coronavirus sulle professioni (di ambito sociosanitario) alle quali li sta preparando la scuola che frequentano.
In altri casi, ho sfruttato le vaste risorse fornite da internet, proponendo documenti autentici (solitamente in formato video) e utilizzando gli incontri su GoogleMeet per tirare le fila di quanto visto. Internet mi ha fornito anche una serie di esercizi di grammatica che si correggono davanti agli occhi dello scrivente. Trovo che la correzione immediata e immediatamente visibile sia una modalità molto efficace, in quanto le correzioni "in differita" o quelle collettive sono spesso noise e difficili da seguire proficuamente per i ragazzi.
Sugli argomenti di grammatica, internet è anche molto ricco di video illustrativi in italiano, che preferisco alla mia spiegazione on line perché, come detto, li ritengo più adatti al mezzo espressivo scelto. Diciamo che credo che la differenza tra una spiegazione fornita da un professionista dei video didattici e la mia spiegazione sia un po' come la differenza tra un film e il filmato di una pièce teatrale... la pièce teatrale è più efficace se vista dal vivo. Detto questo, il filmato da proporre lo scelgo io tra i tanti disponibili e resto comunque a disposizione degli studenti per eventuali chiarimenti.
Alcuni dei libri adottati si prestano anche alla didattica a distanza grazie a video, audio e materiale accessibile anche a ragazzi con disturbi specifici di apprendimento o bisogni educativi speciali, che insieme ai ragazzi certificati sono spesso esclusi da alcune modalità di didattica a distanza. I libri più recenti sono anche consultabili via App su cellulare, quindi includono anche gli studenti che non hanno la possibilità di connettersi a internet da pc.
Insomma, credo che la didattica a distanza abbia le sue peculiarità che dovrebbero fornire spunti di riflessione, dovrebbero essere in un certo senso sfruttate e non smussate, poiché non ritengo che ora l'obiettivo non sia la sostituzione della didattica "ravvicinata", ma la proposta di un'altra modalità, forse complementare e comunque diversa.
Nel caso dovessi avere altre idee di didattica a distanza, non esiterò ad aggiornare questo post... stay tuned! (immagine dal sito Il Capitello)
AGGIORNAMENTO: allego questo breve manuale (creative commons) per aumentare l'efficacia della didattica a distanza. Nonostante sia in inglese e relativo a una realtà circoscritta, credo sia sufficientemente chiaro per riflettere ulteriormente sul tema e per essere adottato con qualche piccolo aggiustamento: