domenica 3 ottobre 2021

DIG deeper


 Si conclude oggi a Modena il festival internazionale di giornalismo investigativo, organizzato da DIG, un'associazione culturale fondata, tra gli altri, da Alberto Nerazzini, di cui abbiamo già parlato qui qualche tempo fa. Se siete in zona, consiglio caldamente di assistere a ciò che vi interessa tra le decine di eventi proposti, quasi tutti gratuiti ma con prenotazione obbligatoria. 

Ieri sono riuscita ad assistere alla conferenza G8. Riavvolgere il nastro della memoria collettiva attraverso il podcast. Angelo Miotto ha intervistato Annalisa Camilli ed Elena Ghezzi, rispettivamente una giornalista autrice di podcast e una delle componenti di un collettivo nato dall'esigenza di ricostruire ciò che è successo durante il G8 di Genova del 2001. Anche il collettivo, che si chiama Dreamers, ha trovato nel podcast un'espressione ideale, perché sufficientemente democratica e adeguata allo scopo di mettere ciò che è successo vent'anni fa in prospettiva col presente. Infatti, Dreamers è composto in gran parte da persone che erano troppo giovani per partecipare alla manifestazione nel 2001. Da una parte, sono interessati a capire perché tante persone si fossero riunite a manifestare a Genova in quel momento storico, dall'altra hanno l'esigenza di riprendere un filo, di trovare nuove modalità efficaci di conflitto.

Il dibattito ha offerto diversi spunti di riflessione che vanno anche molto al di là dell'interesse per l'evento storico di riferimento. Annalisa Camilli ha sottolineato che il G8 di Genova è stato uno dei primi eventi mediatizzati in modo simile a quanto avviene oggi. Soprattutto sono disponibili, anche su YouTube, enormi quantità di immagini filmate durante il G8 del 2001, e non a caso Camilli e Ghezzi hanno entrambe scelto il podcast anche per allontanarsi da questa grande quantità di video che in questi vent'anni hanno suscitato un interesse quasi morboso. Attraverso il suono, la voce, "a occhi chiusi", per così dire, hanno trovato più facile far fronte a quanto di rimosso e sotterraneo ancora serpeggia nella società (soprattutto ma non solo genovese) e tra gli individui a seguito di questo trauma.

Grazie a questo dibattito ho notato qualcosa che mi ha colpito per la sua evidenza e che non avevo mai notato prima: le analogie (pur con tutti gli aggiustamenti del caso) tra l'organizzazione delle forze dell'ordine nella Genova blindata del 2001 e nella Modena della strage delle Fonderie del 1950... Ma su questo ritornerò il prossimo 9 gennaio.


Nessun commento:

Posta un commento

Se vuoi commentare, sei libero di farlo. Se scrivi volgarità o se pubblicizzi un prodotto che non mi interessa, cancellerò il tuo commento.